Il CITTADINO NEI COMITATI, per la salute e la trasparenza, contro la corruzione
Giornata della trasparenza 2015 – USL 7 Siena
“Per una cultura della trasparenza e dell’integrità”
Auditorium Chianti Banca – Loc.Fontebecci (Siena Nord)
A nome del Comitato di Partecipazione istituito presso la USL 7 di Siena, saluto tutti i presenti e ringrazio l’ospite della riunione.
Ho particolarmente apprezzato, nei precedenti interventi, quelli degli astanti dell’ultima ora prima del pomeriggio e del Magistrato Dr. Toschei. Successivamente i problemi evidenziati dal dr. Volpe, sui quali forse non basterebbe un altro convegno, le considerazioni sui concetti e la realtà nazionale, regionale e della cittadinanza, oltre alla qualità della denuncia di Libera. Infine la positiva ed incisiva volontà di Illuminiamo la salute a cui mi riaggancio sulla citazione su Nando dalla Chiesa : purtroppo il padre fu ucciso proprio per l’infimo livello di legalità non ancora vinto.
Il Vicepresidente della Regione Lombardia è stato arrestato in procinto di partecipare ad un iniziativa simile alla nostra, promossa dalla sua Regione, con l’accusa di reati nell’ambito della sanità.
Questo inizio è un’amara ma indispensabile premessa nel timore che si instauri una moda, che alla fine prevalga sull’effettiva volontà di interagire con le forze sane: nessuno dei presenti ignora che sarà la reale volontà del potere politico di corrispondere, a rendere efficaci i nostri impegni, altrimenti si corre il rischio di lavorare a favore del mostro mediatico, così utile ma anche distruttivo quando, nella parossistica ripetizione di certi argomenti, li rende perfino banali, agli occhi della gente.
Perché la corruzione come metodo di governo è storia antica, dice il Magistrato De Cataldo, servono controlli, semplificazioni delle procedure ma, soprattutto, continua De Cataldo, è necessario il consenso di una comunità schierata a difesa della legalità senza subire le influenze della controinformazione prodotta dai gruppi di interesse illegittimo.
Ecco, non è con le buone intenzioni che si riporta una comunità confusa da pessimi, diffusissimi esempi pubblici, perfino parlamentari, a schierarsi a difesa della legalità, perché l’illegalità è penetrata come un tarlo, ha inquinato le menti, e si combatte ritornando ciascuno prima alla massima correttezza personale e poi al diritto di reclamare quella altrui.
Il Comitato di Partecipazione unisce l’azione di Associazioni nate a sostegno di un’ampia fascia omogenea di malati, altre sorte per la tutela più in generale di coloro che vengono indicati, con una spersonalizzante definizione, “consumatori ed utenti”, ed infine, ma non ultime, quelle fortemente impegnate contro la corruzione: tutte insieme costituiscono un fronte non indifferente per uno sforzo efficace in nome di tutti .
Il volontariato, già strenuamente impegnato a compensare materialmente e fisicamente le innegabili carenze delle strutture pubbliche, nei Comitati viene chiamato anche a portare un contributo di proposta, oltre che di verifica e valutazione condivisa, collaborando al miglioramento dell’informazione, della qualità dei servizi e, perfino, del livello di umanizzazione, una cosa spaventosamente fuori posto in un ambiente di cura, tanto quanto incredibilmente è apparsa la necessità di porre cartelli che invitano a lavarsi le mani nelle strutture operative sanitarie.
Questi, e gli altri temi assegnati ai Comitati, testimoniano inadeguatezza, non certo del personale, di ogni categoria, che svolge ottimamente i propri compiti nella stragrande maggioranza degli addetti, quanto di carenze di impostazione, nella trasparenza della gestione, a livello strutturale, nella formazione e nella scelta degli operatori per quanti sforzi facciano quei Responsabili lungimiranti impegnati anch’essi nel cambiamento.
Ci si accorge ben presto di essere quasi disarmati sulla trasparenza, un punto irrinunciabile di conoscenza, vero è che nel Regolamento si legge che il Comitato “segnala l’eventuale mancata applicazione di normative e disposizioni”, ma con quali strumenti? Ci aiuterà certamente il diritto di accesso civico istituito nel Decreto legislativo 33/2013 che permette a chiunque, senza dover motivare, di chiedere al Responsabile della trasparenza la pubblicazione di un atto per il quale sia in vigore l’obbligo della pubblicazione, se non effettuata.
Tra i documenti messi a disposizione mancano, ad esempio, elementi comparativi per valutare il fenomeno delle liste d’attesa, il più scandaloso, o sulle attività intra moenia e quelle extra ospedaliere correlabili con l’impegno nell’Azienda pubblica.
Accanto alla pesante corruzione amministrativa, un aspetto difficilmente delegabile alle attività di Comitati nati per una fortissima esigenza di salute e trasparenza, vi sono numerose sacche di opacità, che colpiscono direttamente i cittadini, in qualche modo connesse al valore etico della professione sanitaria ed all’importanza di un’organizzazione adeguata sì ai servizi ma soprattutto atta a rispondere ai bisogni di chi ricorre all’assistenza.
Accessibilità, trasparenza, condivisione, sono cardini indispensabili per dare valore etico all’erogazione dei servizi nel loro complesso.
La cultura del controllo e del paternalismo sembra finalmente al tramonto, si fa strada la condivisione, nelle scelte, nei percorsi, nelle valutazioni, uno strumento indispensabile alla vera partecipazione, la condivisione, verso una capacità di incidere dei Comitati nel far rispettare le norme, sia nel senso di finalizzare l’azione pubblica all’obiettivo stabilito dalle leggi, sia nel senso di far osservare le regole di comportamento degli operatori.
Ho già accennato alle liste di attesa, fonti di attese assurde ed incompatibili con i bisogni espressi, per le quali è inevitabile chiedersi come possa accadere che gli stessi operatori nel privato possano fornire prestazioni in tempi ragionevoli, così difformi dal pubblico, ove il pomeriggio è tutto più o meno fermo, prestazioni erogate anche in orari più lunghi.
Il Censis certifica i bilanci in rosso degli Ospedali, il 42% di cittadinanza che rinuncia alle cure per costi ed insopportabili attese, i posti letto 1 a 20 su mille abitanti, non certo un bel confronto con altre nazioni, i 500 euro spesi in media nel privato dai cittadini.
Trasparenza vuol dire anche giustizia per coloro che non hanno “amici” che aiutano ma così contribuiscono ad allungare le liste, trasparenza vuol dire non aprire e chiudere le agende per rientrare negli standard mentre per avere esami o visite importanti passano mesi, se non anni.
Trasparenza vuol dire pubblicare quali sono i costi e da cosa sono costituiti, nella giungla impazzita dei ticket che erode giorno dopo giorno lo stato sociale, trasparenza vuol dire poter guardare dentro ai concorsi ed alle assunzioni , pubblicare i curricula di sanitari ed amministrativi che accedono ai concorsi o ricoprono incarichi di qualsiasi genere : metodi di assunzione e di carriera sotto gli occhi di tutti.
Ed ancora trasparenza chiede che siano esplicite e verificabili le strategie e le decisioni che portano ad un incessante taglio di posti letto e degli operatori addetti, capire, dunque e non dover accettare decisioni incomprensibili, calate dall’alto, senza conoscere a fondo tutti i dati sui costi individuali dei servizi erogati, costo sostenuto, costo del personale.
Una lista infinita sono gli argomenti su cui manca trasparenza: servizi alla persona, assistenza domiciliare, attribuzioni delle invalidità e delle esenzioni, qualità e sicurezza dei servizi, aderenza ai principi indicati dal rischio clinico, ovvero qualità e sicurezza nella sanità, controllo sui servizi in appalto, per un’aderenza agli standard che deve esser verificabile, infine anche i possibili pagamenti in nero.
I Comitati di partecipazione sono un primo, importante passo per riuscire ad avere un adeguato controllo su ciò che costituisce la missione del loro impegno, devono e vogliono occuparsi di partecipazione, accoglienza, informazione, accessibilità, umanizzazione, equità, sicurezza e qualità per costruire insieme alle Aziende un miglioramento concreto.
Invito, da collega in pensione, questa platea, che dispone di livello culturale e mezzi adeguati a visitare i siti della USL, ma anche dell’ A O U Senese, ad approfondire e collaborare sui temi trattati dai Comitati.
Vogliamo abbattere insieme, per sempre, l’autoreferenzialità, ostacolo insormontabile alla trasparenza?
Vogliamo tutti partecipare ed incentivare l’azione dell’Agenas, che denuncia spese squilibrate tra ospedali ed ospedali, anche per lavanderia, riscaldamento o mensa, personale amministrativo assunto in eccesso a fronte di carenze di medici ed infermieri, e contribuisce al trasferimento ed alla diffusione delle buone pratiche mediante audit clinici, organizzativi e gestionali ?
Infine , noi vogliamo solo lavorare e collaborare a costo zero per una sanità più giusta, trasparente e sicura ma chiediamo strumenti migliori tra cui spazi per un informazione costante, per sollecitare la comunità a schierarsi concretamente con la legalità, strumenti migliori non come una concessione ma come il bisogno condiviso da tutti di distruggere le palestre della corruzione, quel sistema di favoritismi e privilegi che non può essere più accettato come normale.
Per il Comitato di Partecipazione della USL 7 di Siena
Giampiero Buccianti
(Federconsumatori di Siena)